Le isole minori della laguna di Venezia
Molte delle isole minori che popolano la laguna di Venezia (oggi disabitate o quasi) rappresentarono un tempo un complesso sistema di insediamenti urbani.
Molte delle isole della laguna nord sono oggetto di un processo di ristrutturazione e di riconversione, sia da parte della pubblica amministrazione, sia da parte di privati, allo scopo di riportarle ad una nuova vita.
Il Lazzaretto Nuovo, un tempo la zona di quarantena per malati e merci sospette di contagio in arrivo a Venezia, accoglie oggi circa diecimila visitatori l’anno, fra campi archeologici, escursioni scolastiche, visite guidate ed eventi.
Posta all'ingresso della Laguna, a tre chilometri circa a nord-est di Venezia, l’isola fin dall'antichità ha avuto probabilmente una funzione strategica a controllo delle vie acquee verso l'entroterra. Reperti archeologici vi testimoniano la presenza umana già dall'età del bronzo, mentre il primo documento scritto risale al 1015: un atto notarile dove l'isola è chiamata “Vigna Murada”.
Nel Medioevo fu proprietà dei monaci di San Giorgio Maggiore che edificarono una Chiesa intitolata a San Bartolomeo.
Nel 1468 con decreto del Senato della Serenissima vi fu istituito un Lazzaretto con compiti di prevenzione dei contagi, detto "Novo" per distinguerlo dall'altro già esistente vicino al Lido.
Nel corso del 1700 avvenne il progressivo abbandono dell’uso sanitario dell’isola. Durante il dominio napoleonico e sotto quello austriaco, fu utilizzata invece per scopi militari ed entrò a far parte del sistema difensivo lagunare (“Le Fortificazioni”).
L’isola del Lazzaretto Nuovo è raggiungibile dalle Fondamenta Nuove col vaporetto ACTV, linea 13 (fermata su richiesta).
L'isola della Certosa, che prese il nome da un convento di frati Certosini, è stata di recente ristrutturata e ospita l'Istituto Europeo di Design (IED).
L'isola delle Vignole, un tempo zona di villeggiatura dei Veneziani, adibita poi a funzioni difensive, è oggi, insieme a Sant'Erasmo, una delle mete preferite per le escursioni lagunari dei veneziani.
San Lazzaro degli Armeni è una piccola isola nella laguna veneziana, che si trova immediatamente ad ovest del Lido, è completamente occupata da un monastero che è la casa madre dell'ordine dei Mekhitaristi. E' uno dei primi centri del mondo di cultura armena.
L'isolotto, ad una certa distanza dalle isole principali che formano il centro storico di Venezia, era nella posizione ideale per lo stazionamento in quarantena e fu perciò usato dal dodicesimo secolo come lebbrosario (lazzaretto), ricevendo il relativo nome da San Lazzaro Mendicante, patrono dei lebbrosi.
La Chiesa di San Lazzaro degli Armeni ospita una biblioteca di circa 200.000 volumi, così come un museo con oltre 4.000 manoscritti armeni e molti manufatti arabi, indiani ed egiziani, tra cui la curiosa mummia di Nehmeket del 1000 a.C., raccolti dai monaci o ricevuti come regali.
Il monastero ed i relativi giardini possono essere raggiunti dal vaporetto numero 20 da San Zaccaria.