Chiesa della Salute
Si erige maestosa specchiandosi nelle le acque del Canal Grande e del Bacino di San Marco a pochi passi da Punta della Dogana nel Sestiere di Dorsoduro.
La sua costruzione risale ad un voto fatto dai veneziani per la liberazione dalla peste che colpì la città fra il 1630 ed il 1631. Tutt’oggi ogni 21 novembre dell’anno si festeggia la Festa della Madonna della Salute (per l’occasione viene costruito un ponte di barche da San Marco alla Basilica). Assieme alla Festa del Redentore è una delle ricorrenze più sentite dai veneziani.
La basilica è stata progettata dopo un concorso da Baldassarre Longhena, che pensò una Chiesa a forma di corona da dedicare a Maria Vergine. La costruzione fu ufficialmente terminata il 9 novembre 1687 dopo la benedizione del Patriarca Alvise Sagredo. È una delle migliori espressioni dell’architettura barocca veneziana.
Il corpo centrale dell’edificio è a forma ottagonale su cui poggia una grande cupola emisferica. Attorno vi sono sei cappelle minori.
Al corpo centrale è unito il presbiterio (sul lato sud), coperto a sua volta da un’altra cupola più piccola e affiancato da due campanili.
All’interno della chiesa si può ammirare un gruppo scultoreo (che rappresenta una Madonna con bimbo: la Salute che difende Venezia dalla peste) dell’artista Josse Le Court (detto anche Josse de Corte) posizionato sull’altare (opera del Longhena).
L’altare custodisce un’icona bizantina, la Madonna della Salute o Mesopanditissa, che proviene dall'Isola di Creta e fu portata a Venezia da Francesco Morosini nel 1670.
Nelle cappelle laterali si trovano tele di Luca Giordano e la Discesa dello Spirito Santo di Tiziano (1555).
