Ponte dell'Accademia

Il Ponte dell'Accademia fu costruito durante il dominio austriaco (1848-1866), assieme al Ponte degli Scalzi. Fino a quel periodo l'unico ponte sul Canal Grande era quello di Rialto.

Vari furono i progetti proposti, fra i quali anche un tunnel il cui scopo era quello di non intralciare il traffico delle imbarcazioni (all'epoca tutte alberate). Alla fine si decise di realizzare il progetto di Alfred Neville, un ingegnere austriaco che aveva già realizzato diversi ponti di ferro sospesi. La sua idea prevedeva un ponte di una sola travata dotato di una luce di ben 50 metri. I lavori furono terminati nel 1854, il 20 novembre, giorno in cui fu aperto per la prima volta il ponte chiamato Ponte della Carità (derivante dal vicino complesso della Carità). Per attraversarlo era necessario pagare un pedaggio.Oltre a questo ponte Neville progettò anche quello della stazione.

Entrambe le opere furono contestate dai cittadini in quanto ritenute industriali e in contrasto con l’architettura di Venezia.
Il ponte dopo alcuni anni cominciò a presentare segni di cedimento e problemi statici a causa di errori nella progettazione delle fondazioni. Nel periodo fascista il ponte venne ricostruito in tutta fretta, non più in ferro ma in legno ed in soli 37 giorni. Quest'ultimo progetto terminato nel 1933 di Eugenio Miozzi, doveva essere provvisorio, nell’attesa che fosse costruito un ponte di pietra il cui bando fu indetto e anche vinto. Si decise poi di non modificarlo più per via della robustezza del ponte che doveva in realtà essere provvisorio!

Il materiale ligneo ha avuto però bisogno di molta manutenzione nel corso degli anni e di diversi interventi, fra cui anche l'inserimento di rinforzi di ferro per irrobustire l'intera struttura (1986). Nel 2009 è stato indetto un bando di gara dalComune di Venezia per la ricostruzione della struttura, mantenedo i lineamenti e la struttura portante di ferro, ma utilizzando altri materiali per gli scalini. Questa decisione è dovuta agli eccessivi costi di manutenzione ordinaria e straordinaria che il materiale richiede.