San Francesco della Vigna
È una delle più bellle chiese rinascimentali di Venezia. Si trova nell’omonimo campo, nel sestiere di Castello, a pochi passi dall’Arsenale. Il nome deriva dai vigneti che nel 1500 venivano coltivati all’interno del monastero. La prima pietra fu posata dal Doge Andrea Gritti nel 1534 (il quale fu poi sepolto all’interno della chiesa). L’edificio fu cominciato da Jacopo Sansovino e fu completato nel 1554. La facciata fu invece affidata al Palladio nel 1564. Probabilmente, come per il suo primo lavoro presso la Basilica di Castello, fu grazie a Daniele Barbaro che gli fu affidata la facciata di questa chiesa.
Questa scelta fu abbastanza difficile, in quanto Sansovino che aveva finito la chiesa qualche anno prima, aveva disegnato anche la facciata della stessa. La difficoltà di progettazione della facciata era data dalla necessità di combinare la fronte di un edificio ad ala unica alla planimetrica a più navate delle chiese cristiane, difficoltà superata egregiamente dal Palladio tramite l’utilizzo di un timpano centrale più grande e due semitimpani laterali. Tale schema fu riutilizzato anche in altre chiese, ed addirittura arricchito da una scalinata (un esempio è dato dalla Basilica del Redentore).
Il monastero, ora utilizzato per esposizioni temporanee, concerti e per alcune esposizioni della Biennale, è composto da due chiostri uno dei quali (il maggiore) veniva usato come cimitero (al cui interno sono sepolti numerosi nobili veneziani). La leggenda racconta che qui trovò rifugio l’evangelista Marco, salutato poi da un angelo con le parole “Pax tibi Marce Evangelista meus, hic requiescet corpus tuu” (pace a te o Marco, mio Evangelista, qui riposerà il tuo corpo), che vennero poi usate come motto dalla Repubblica Serenissima.
All’interno del convento si trova anche la biblioteca, che alcuni fanno risalire addirittura al 1260. La prima notizia certa della sua esistenza risale però al 1437 quando Papa Eugenio IV la nominò in un suo editto. La biblioteca, frequentata anche da laici, fu ampliata diverse volte, specialmente grazie alle donazioni di Andrea Bragantin e Girolamo Badoer. Purtroppo non si salvò nemmeno lei dalle barbarie compiute durante la conquista napoleonica. Attualmente la biblioteca, sede dell’Istituto di Studi Ecumenici di San Bernardino già dal 1989, contiene 80000 libri moderni e 13000 testi antichi, fra cui anche opere provenienti da alcuni conventi francesi chiusi da poco.
Chiesa di San Francesco della Vigna
Campo della Confraternita
Sestiere di Castello - Venezia
Tel. 041 5206102
Linee ACTV: Fermata Celestia